martedì 16 ottobre 2018

Diario canadese: l'acqua (il Duca)



Giro di messaggi prima della partenza, l’importanza di non dimenticare nulla, soprattutto l’essenziale: piccozze, corde, scarponi… il costume. Sembra una battuta, ma alla fine tutti e quattro ne abbiamo uno, ben nascosto tra il materiale da alpinismo: c’è voglia di vacanza.
E l’acqua e il bagno sono stati una costante, soprattutto per quel pazzo di Greg che senza esitazione si è buttato nei laghi più ghiacciati.
C’è come la voglia di lavare via qualcosa, di purificarsi, di lavare via la stanchezza e lo stress, le sensazioni più appiccicose e fastidiose. Il problema non è la fatica delle scalate, è un’altra stanchezza che si accumula nel cervello per tutto l’anno.
E quante sensazioni legate al rapporto battesimale con l’acqua: 
Nelle fonti termali a 2700m, pozze naturali d’acqua calda ai piedi dei nevai, ore di cammino lontane da qualsiasi segno umano. 
Nella piscina del primo hotel, prima di andare a saccheggiare il buffet, ridendo perché non è affatto alpinistico, ma proprio per questo è una figata. 
Nel laghetto sotto la cima del Temple, dove il bagno di Greg ed Ale è stata una scusa spettacolare, la sede ideale per riposarsi e chiacchierare serenamente. 
Alle terme di Radium, perché: “visto che il piano è saltato, tanto vale godersela un po’!”.

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