lunedì 21 marzo 2016

Sky Walkers (Claudio Pesenti)


Il film girato e montato da Claudio sulla nostra spedizione al Khan Tengri del 2014. Il film ha partecipato a diversi festival di settore riscuotendo un discreto successo.

2 commenti:

Mario Spinola ha detto...

Ciao Ste, cerco di essere sostanziale e chiaro allo stesso tempo. Il film è carino e mi sono fatto un'idea della spedizione sul Kan Thengri. Devo però confidarti le mie PERSONALI impressioni. Un elicottero che mi scaraventa a 4000 m, una corda fissa su tutto il percorso su una montagna dall'altra parte della terra di cui fino ad un anno fa non sapevo neanche dell'esistenza...questo non è l'alpinismo che concepisco. Sicuramente è stata un'esperienza importante, ma ti ho invidiato di più nella tua impresa sullo Stock Angri in Ladak. Forse perchè in quell'occasione si può assaporare meglio il significato dell'alpinismo fatto sì di sofferenza, ma vissuto avvicinandosi lentamente al campo base, attraversando i villaggi e assaporando diverse culture e ambienti naturali...non lo so, io non ho fatto nulla di tutto ciò. Ma PERSONALMENTE ritengo che se avrò mai l'occasione di vivere l'esperienza sul Kan Thengri, per quanto forte possa essere, essa non potrà mai riempire il mio animo quanto lo abbiano fatto lo scalare le nostre "umili" montagne. Forse molte piccole, vere, sofferte soddisfazioni arricchiscono di più di una sola grande, organizzata e filmata impresa.
PS: non far vedere sto commento al Pese se no se la prende poverino!

Il Duca ha detto...

Ciao Mario, in realtà se parliamo di sofferenza, mai niente è stata più sofferta che questa spedizione. E non tanto per la fatica della salita, più per le lunghissime ore d'attesa in tenda, spalando la neve accumulata dalle bufere che rischiano di seppellirti, con il respiro che si ghiaccia a -30.
Poi l'ambiente è davvero grandioso, si ha modo di palpare una natura selvaggia e tremenda e la sensazione di essere minuscoli su una montagna enorme è davvero forte.
Per quanto riguarda le corde fisse, purtroppo, come gli ottomila, anche il Khan Tengri è stato imbrigliato dalla corde fisse messe dalle grandi spedizioni. Non pensare però che sia come in Cervino (per intenderci): alcune corde sono lì da un bel po' di anni, tante sono malconce, ramponate o mezze sepolte nel ghiaccio. Quindi vanno verificate ogni volta.
Così anche per l'elicottero: se si evita si usarlo ci si impiega una settimana a piedi per raggiungere il campo base e considerando che non siamo professionisti quel tempo non lo avevamo. D'altronde anche quando vai a fare il Monte Bianco non parti a piedi da Milano, ma anzi vai in funivia almeno fino al rifugio Torino.
In ogni caso affrontare il Khan Tengri con una spedizione leggera (eravamo gli unici ad essere solo in 2), con una sola tendina, è stata una gran bella avventura. Dove ogni giorno passato lì devi fare i conti col tuo desiderio, perché in tre settimane di scomodo "assedio" continuamente ti chiedi se ne vale la pena e continuamente devi darti una risposta.
Ti suggerisco di leggerti il mio diario pubblicato qualche pagina fa sul blog. E' diviso in 5 capitoli e dà un'idea più completa della spedizione. Nel film (che io trovo davvero ben fatto) la salita è raccontata come fosse stata una scalata lineare, dal campo base alla vetta. In realtà però la cosa è stata un po' più complessa.