sabato 29 marzo 2008

Into the Wild (il Duca)


A volte conviene vivere,
alzare lo sguardo all'orizzonte,
ascoltare il sussurro del vento.
Puoi spezzare la formalità:
iniziare a camminare
guardando la tua via.
La fatica ti dice che esisti,
le gambe nello sforzo si riaccendono,
il cuore si spalanca alla bellezza:
il tatto della roccia,
il bacio del gelo,
sono vivo! vicino alla terra più che mai

lunedì 10 marzo 2008

La Montanara (canto alpino)

foto: Francesco Montesano, Ciccio e il Duca sulla Cima di Vioz, Agosto 2004

Lassù per le montagne
tra boschi e valli d'or
fra l'aspre rupi echeggia
un cantico d'amor.

La montanara, ohé!
si sente cantare,
cantiam la montanara,
e chi non la sa?

Là su sui monti dai rivi d'argento
una capanna cosparsa di fior
era la piccola, dolce dimora
di Soreghina, la figlia del sol.

L'interpretazione del coro Croz Corona
http://it.youtube.com/watch?v=1eBDmMsGp-A

lunedì 3 marzo 2008

Le colline dei Ciliegi (Battisti-Mogol)

foto: Francesco Montesano, Zuppa al campo del Coca, Agosto 2004

E se davvero
tu vuoi vivere una vita
luminosa e più fragrante
cancella col coraggio quella supplica dagli occhi.
Troppo spesso la saggezza è solamente
la prudenza più stagnante
e quasi sempre dietro la collina è il sole.
Ma perché
tu non ti vuoi
azzurra e lucente,
ma perché tu non vuoi
spaziare con me
volando intorno alla tradizione,
come un colombo intorno
a un pallone (frenato),
e con un colpo di becco ben
aggiustato forarlo e lui giù, giù, giù...
...e poi ancora ancor più su,
planando sopra boschi di braccia tese
un sorriso che non ha
né più un volto né più un'età.
E respirando brezze che dilagano su terre
senza limiti e confini:
ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini
e più in alto e più in là (se chiudi gli occhi un istante)
ora figli dell'immensità.
Se segui la mia mente, se segui la mia mente
abbandoni facilmente le antiche gelosie.
Ma non ti accorgi che è solo la paura che
inquina e uccide i sentimenti
le anime non hanno sesso né sono mie.
No non temere
tu non sarai
preda dei venti,
ma perché non mi dai
la tua mano perché
potremmo correre sulla collina
e fra i ciliegi veder la mattina (e il giorno...)
e dando un calcio ad un sasso residuo
d'inferno farlo rotolar giù, giù, giù,
... e noi ancora ancor più su
planando...