Ieri ho conosciuto un uomo buono.
Vive nella sua casa di legno e pietra, accoglie chi passa.
Offre polenta, brasato e vino rosso. Tutto al giusto prezzo,
con un sorriso e un racconto per ciascuno.
L’uomo buono sa di fuoco, di legna e resina.
Ha una moglie:
la ama, ci litiga
e ci fa l’amore.
L’uomo buono conosce i detti popolari,
racconta storie perse nella notte
e nel tempo.
L’uomo buono conosce la sua terra.
Nella casa dell’uomo buono,
là sopra il muro, un grande crocifisso ti guarda.
E’ circondato da foto
dei nipoti, del cane, dei vecchi amici.
L’uomo buono beve grappa di mugo,
ha una vecchia chitarra
recita poesie. Nessuno l’ha visto,
ma lui lo sa: l’uomo buono sa piangere.
L’uomo buono scrive, l’uomo buono si sveglia presto
e sa guardare l’alba.
Fa colazione con formaggio, latte
e vino, versato dalla damigiana.
L’uomo buono non è migliore degli altri.
L’uomo buono sbaglia, l’uomo buono si arrabbia.
Io vorrei essere un uomo buono,
perché l’uomo buono è buono:
l’uomo buono è felice.
1 commento:
Caro Stefano, a dire la verità, tu un pochino ci assomigli all' uomo buono.
Solo che invece di sapere di fuoco e resina, ogni tanto sai di sudore e di capra...
Per il resto, ci vai molto vicino. Chissà, magari anche noi un bel giorno avremo quella casa di pietra con le foto appese, il camino che arde e la moglie che rompe...sarebbe bello.
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