Istanbul, 24/07/2014 - giorno 1
Alle 14.30 è partito da Orio il nostro aereo per Istanbul, inizia questa spedizione per conquistare il Khan Tengri. Alle 17.45 (ora locale) siamo atterrati in Turchia e ora attendiamo il volo per Almaty. La grande preoccupazione per la preparazione dei bagagli mi ha lasciato addosso una grande stanchezza, alla fine con 31 kg a testa e un grosso bagaglio a mano siamo riusciti a partire senza problemi. Ora tante altre preoccupazioni mi riempiono la testa, siamo silenziosi, non c'è quell'euforia che ci si aspetta accompagnare la realizzazione di un sogno: questo vuol dire che sia io che Claudio, il mio compagno di spedizione, siamo ben coscienti di quel che andiamo a fare. Importante sarà succhiare fino al midollo quello che questa esperienza mi donerà.
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Siamo arrivati a Karkara, che come mi aspettavo è bellissima: prati e colline verdi macchiate da boschi di conifere.
L'uomo dell'agenzia a cui ci appoggiamo è venuto a prenderci all'aeroporto di Almaty dove siamo atterrati alle 4.30 (ora locale). Non è stato perso nessun bagaglio e questa è un'ottima cosa. Il nostro autista, un kazako di origine russa molto taciturno, ci ha portati ad un grosso supermercato dove abbiamo comprato biscotti, frutta sciroppata, Coca Cola, carne in scatola e altra roba da mangiucchiare. Poi siamo partiti su una jeep super carica. Con noi viaggiava anche un alpinista Lituano. Abbiamo attraversato territori incredibili: dalle grandi praterie con sfondo le montagne, ai grandi deserti. Gente con i carretti trainati da cavalli e automobili anni '60, poliziotti da corrompere ai posti di blocco e un guasto al motore ci hanno accompagnato in questo viaggio. Arrivati a Karkara abbiamo passato la giornata dormendo e rilassandoci in questa bellezza, mentre mandrie di cavalli pascolano attorno al campo.
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Campo Base, 26/07/2014 - giorno 3
Siamo al campo base del Khan Tengri, il nostro elicottero ci ha portati con un giorno di anticipo sotto alla nostra montagna. La partenza anticipata è dovuta al cattivo tempo previsto per i prossimi giorni, che avrebbe rischiato di bloccare i voli. Stiamo bene, nonostante lo sbalzo di 1800 metri. La giornata è molto bella e la nostra montagna risplende terribile ed enorme.
Qui al campo continuano a darci da mangiare e una giovanissima dottoressa ci ha misurato la pressione. Stasera decideremo cosa fare domani, l'idea sarebbe di salire a Campo 1 e iniziare a portare su un po' di materiale; rimane importante non saltare le tappe, molto dipenderà anche dal meteo (di cui per ora non hanno saputo fornirci le previsioni).
La via a vedersi appare molto impegnativa, sulle Alpi mi avrebbe esaltato: è molto logica, come piace a me, salendo lungo il bellissimo sperone nord. Qui però le incognite e i fattori sono tantissimi ed enormi, è tutto da vedere!
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