Campo Base, 27/07/2014 - giorno 4
Finalmente oggi sono andato in montagna e mi sono sentito alla grande!
Siamo saliti a Campo1, nonostante il tempo non eccezionale, dove abbiamo montato la nostra tenda e lasciato viveri, gas, fornellino, pala e materassini.
Partiti dopo la colazione delle 8.00, abbiamo attraversato l'enorme ghiacciaio su cui si trova il nostro Campo Base. Nella prima parte alcune bandierine e ponticelli di legno ci hanno segnato la via, poi abbiamo vagato ad intuito per il gigantesco labirinto di ghiaccio e crepacci.
Raggiunto l'attacco della via, ramponi ai piedi abbiamo risalito la prima rampa di ghiaccio vivo; poi è giunto il pendio di neve più molle ma con una buona traccia. Mi sentivo bene, sono salito senza fiatone, agile.
Una corda fissa ci ha portati oltre la crepaccia da dove abbiamo poi iniziato il lungo traverso, fino a guadagnare la cresta. Quando a tratti il sole usciva fra le nubi faceva caldo.
Qui Claudio inizia a dirmi che il tendine da fastidio, iniziamo a temere che la tendinite di un mese prima stia per risaltare fuori.
Raggiunta la cresta nevosa, saliamo la serie di corde fisse fino ad un seracco, che superato ci porta al Campo1. Sostiamo un attimo soddisfatti, poi montiamo la nostra piccola tenda sulla costa di pietra a picco sulla seraccata.
Inizia a nevicare, facciamo veloci, quindi iniziamo a scendere.
In discesa il dolore di Claudio si accentua, quando arriviamo al Campo Base non abbiamo addosso la soddisfazione che ci saremmo aspettati ieri: il tendine ci preoccupa seriamente! Iniziamo a temere che il problema possa compromettere la spedizione.
Campo Base 28/07/2014 - giorno 5
Oggi giornata di riposo al Campo Base. Il tempo non è bello, anche se non ci sono state grandi precipitazioni.
Quello che però principalmente ci tiene fermi è il tendine di Claudio, temiamo che la salita al Khan Tengri possa essere compromessa. Potrei tentare da solo, ma senza le grotte di ghiaccio* a Campo2 e Campo3 sarebbe impossibile, non posso infatti pensare di sposare la tenda e il resto da solo.
Iniziamo a considerare molto più concreta la possibilità di limitare l'obbiettivo al Chapaeva Peak (anche se rimane il medesimo problema per attrezzare il Campo2).
Si sono pensate diverse opzioni per la salita, per permettermi di tentare la vetta; intanto attendiamo come evolve il tendine.
Se domani il tempo è buono salirò a Campo1 con l'idea di dormire lì, Claudio vedrà domattina: o viene su con me o salirà il giorno successivo quando io tenterò di andare a Campo2.
La cosa fondamentale è "conoscere e rispettare la montagna", questa è l'essenza dell'alpinismo.
*L'agenzia a cui ci siamo appoggiati ci aveva comunicato la possibilità di sfruttare delle grotte di ghiaccio a Campo2 e Campo3, che però una volta arrivati al Campo Base ci hanno detto non essere disponibili.
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Campo Base 30/07/2014 - giorni 6 e 7
Siamo tornati al campo base dopo due giorni passati sulla montagna.
Alla fine il 29 luglio, baciati da una giornata bellissima, siamo partiti insieme alla volta del Campo1. Saliti molto bene (nessun dolore al tendine) ci siamo goduti il primo campo alto che si è riempito di cordate e tende.
Affacciati sull'abisso di seracchi, con di fronte la Nord del Khan Tengri, fa un certo effetto vedere tutte queste tende montate in fila sulla costa rocciosa.
La notte ha nevicato abbondantemente.
Il giorno dopo la sveglia è suonata alle 5.15, abbiamo iniziato a sciogliere la neve per fare il tea, ma eravamo entrambi abbastanza rallentati. Dopo colazione Claudio si è rimesso a dormire, mentre io ho sfruttato l'aria fresca per riprendermi.
Alle 8.30 siamo partiti senza grossi pesi per il Campo2, l'idea era quella di fare acclimatamento.
La salita al secondo campo alto è molto bella, sempre sul filo di cresta e attrezzata con corde fisse. Si sale con pendenze sempre sostenute, le condizioni della via erano ottime.
Ci sentivamo bene e andavamo spediti, fino al tratto roccioso che abbiamo salito con buona disinvoltura (è il tratto più tecnico). Poi però, raggiunti i 5400m, dove inizia l'ultimo pendio prima del campo, abbiamo avuto una pesante ricaduta fisica: mi sentivo come spompo, senza più energia.
Ogni passo è infatti divenuto lento e faticosa; giunti al campo ci ha presi una fortissima sonnolenza.
Il Campo2 è posto su una cupola di neve dove le tende sono state protette con muretti di ghiaccio, che il vento ha però riempito di buchi: sembra siano stati presi a cannonate.
Rimasti al campo una ventina di minuti, abbiamo poi iniziato la logorante discesa lungo le corde fisse, fino al Campo Base.