E' l'ultima sera che sono a Brescia, solo nel mio monolocale. Domani si lavora e poi si parte. Le preoccupazioni sono tante, a partire da quella per i bagagli. Non si può sbagliare su niente, è vietato. Bisogna pensare a tutto quello che serve, per vivere, sopravvivere e scalare quella montagna.
Già, quella montagna: 7000 metri sono tanti, il nome Khan Tengri a pronunciarlo da una strana sensazione, il Kazakistan è qualcosa di troppo lontano. Eppure tra 1 giorno si va.
Immersi nei mille pensieri è importante trovare (continuamente) le motivazioni per fare questa roba, a volte è difficilissimo.
Ricevo un messaggio da Ale, il compagno di cordata di mille salite qui, sulle nostre amate Alpi. Lui è in vacanza con la morosa in Grecia, un po' lo si invidia. Poi inizio a pensarci: la Corda Molla, lo spigolo dell'Emet, la Nord del Gran Paradiso, le vie assurde su montagne sconosciute, il canale Foglia e via fino alla via del Dubbio, dove abbiamo rischiato la pellaccia.
Mi viene voglia di guardare le foto, le mie foto di montagna: ascolto la musica guardando quelle immagini; ecco, ora mi sento forte, sento la voglia di partire, anche per loro:
- per i miei genitori, che mi hanno dato la possibilità di camminare, nella vita e sulle montagne
- per Ciccio, che ora è un ottimo papà, ma sarà sempre IL mio compagno di cordata
- per Lucia, che prima o poi andrò a trovare ad Alagna
- per Maria, la mia cuginetta
- per le mie sorelle, che possano essere orgogliose
- per tutta la mia famiglia, che è il campo base più sicuro del mondo
- per Mario, per le sue cazzate e le risate insieme al rifugio
- per Prina, il cacciatore di 4000 a cui devo offrire una birra
- per Lallo, mitico compagno di cordata silenzioso
- per Foglia e il nostro alpinismo selvaggio
- per tutti i miei compagni di cordata, sulle montagne e nella vita
- per lo zio Giorgio e il mio primo ghiacciaio
- per il mese passato al Tonolini e gli amici trovati lì
- per le mie scalate solitarie, perché da solo non ho mai fallito un colpo
- per la bellissima val di Rhemes, i suoi torrenti, i suoi fiori
- per la mia bellissima S-cetela, che mi aspetta a casa
tornerò presto
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