L'ombra della sera si sta ormai impossessando della montagna.
Noi siamo lì in equilibrio, come scialuppe in mezzo all'oceano.
Buttiamo un'altra doppia nel vuoto, nelle viscere di quel
canale che non sappiamo dove porta. Mi calo lentamente lasciandomi afferrare
dal freddo che incombe; gli sguardi dei miei amici mi seguono dall'alto.
Sparisco nell'imbuto di roccia, con i ramponi che mordono il
ghiaccio sotto alla neve dura.
I miei occhi cercano, totalmente assorti da quell'azione. Non
mi domando niente, semplicemente cerco nella montagna una risposta, mentre le
corde si stendono lungo la parete senza fine.
Un altro salto verticale, un altro camino di ghiaccio, con la
speranza che le corde bastino ad arrivare fino in fondo. Poi finalmente eccoli,
i capi spenti nel cuore della parete, non ancora in salvo. Arrivo
con calma al loro termine e mi blocco col prusik.
Mi guardo attorno, ho bisogno di una soluzione; non sono
disperato, semplicemente devo trovare una soluzione perché da qualche parte
certamente c'è. E' una strana sicurezza, fondata nell'amore per la montagna,
per quella realtà che non mi ha mai tradito.
Con un leggero dondolio mi spingo sul lato del budello in cui
sono appeso. Afferro una lama di roccia, ci provo, eccolo: questo sperone di
pietra è la mia soluzione! Faccio passare una fettuccia a cui mi assicuro, poi
lancio una voce ai miei amici, che è tutto a posto, che possono calarsi.
Un'ora dopo le nostre lampade viaggiano nella notte della
valle. La strada è ancora lunga prima di potersi riposare, lo sappiamo tutti e
tre. Fa freddo, abbiamo fame, sete, siamo stanchi. Siamo felici.
Come può accadere questo, come può essere possibile e credibile?
Tutte quelle ore aggrappati a quella montagna, a quel monolite verticale di
neve, roccia e ghiaccio. Col vento, l'incertezza, la bellezza assoluta e le
nostre capacità messe alla prova. Sono in quei momenti che ti convinci di non
poterti permettere niente di meno, nulla di meno che l'assoluto. Siamo
cittadini di quella realtà, ne facciamo indissolubilmente parte. Ovunque saremo
sarà così, questa è la nostra certezza. La nostra appartenenza.