Il film girato e montato da Claudio sulla nostra spedizione al Khan Tengri del 2014. Il film ha partecipato a diversi festival di settore riscuotendo un discreto successo.
lunedì 21 marzo 2016
sabato 12 marzo 2016
Tre pensieri (il Duca)
Ci sono tre recenti
episodi che si intrecciano nella mia mente:
- Febbraio 2016, tranquillo week end con la morosa e gli amici ad Alagna, tra birrette, chiacchiere e passeggiate nel bosco. Eppure regna sempre una sorta di inquietudine nel mio animo.Lo so cos'è: sono quelle cime lassù. Sono il pensiero per le montagne che non ho ancora scalato e le vie che non ho ancora percorso. Sono le montagne li attorno, che incombono su di me anche se non le vedo, che si avvolgono nel cielo azzurro che è sopra alla mia testa, che sono eterne mentre il tempo sembra correre. Improvvisamente mi sento come se non avessi fatto abbastanza, come se avessi potuto fare di più. Percepisco di non aver dato tutto quello che potevo dare. E' un pensiero costante.La sera al Bar delle Guide guardo con Saad una cartina della zona, del gruppo del Rosa. L'amico mi chiede quali cime abbia salito tra quelle presenti e io mi trovo a fare un elenco lunghissimo, tanto che ad un certo punto smetto per ordinare un'altra birra.Mi viene allora alla mente la domanda posta da un compagno di scalata a Wielicki, che appena sceso dal Cho Oyu voleva risalirlo da solo il giorno dopo per una via nuova: “Krystof, che cosa stai cercando lassù?”.
- Marzo 2016, ho finalmente risolto una grossa rogna al lavoro. Soddisfatto mi faccio un giro in centro, torno a casa e cucino uno dei miei piatti preferiti. Mangio ascoltando buona musica, con dell'ottimo dolcetto e un paio di grappe, poi stanco me ne vado a letto.Alle 2:00, in piena notte, inizia a suonare la sveglia del vicino; è così potente che sembra trovarsi in casa mia. La sveglia continua a suonare, imperterrita, terribilmente costante. Suona, suona, va avanti senza fine. Quel fottuto coso strilla tenendomi sveglio e a quanto pare non c'è nessuno di là che possa fermarlo.Non c'è verso di riaddormentarmi!Per cercare di allontanare quel maledetto ronzio squillante, mi caccio le cuffie nelle orecchie e accendo la musica. Nel buio della stanza, con gli occhio chiusi, mentre mi avvolgo nel piumone, mi sembra di ritrovarmi a molti chilometri di distanza, più di un anno fa. Anche allora stavo sdraiato con la musica che dalle cuffie cercava di riempirmi la testa e condizionare i miei pensieri, mentre si attendeva la mattina: ero al Campo Base del Khan Tengri.E così in questa notte, in questo momento, penso con nostalgia a quelle infinite e odiose ore, quando non si può fare altro che attendere. Si attende nel fastidioso freddo, nella scomodità di una tenda da campeggio su un ghiacciaio a 4000m; si attende pensando a chi si sta godendo il sole sulle spiagge. Si attende di partire e lottare per il proprio sogno.
- Oggi; i Guns and Roses suonano Paradise City, sul computer passano belle ragazze che ballano. Le immagini si mischiano a quelle di creste, cime, neve e ghiaccio: si sta preparando il prossimo grande sogno.Sarà un sogno fatto da fatica, solitudine e pericoli, come al solito. Sarà un sogno nell'invernale del rifugio, mangiando dal fornellino, un sogno che si arriva a casa distrutti e che nessuno conoscerà mai fino in fondo. Un sogno che ha bisogno delle giuste condizioni ed è già fatto da attese e dubbi, ma anche (chissà perché?) da questa musica e queste splendide ragazze.Sarà un sogno che non basterà mai, ma che è intensamente desiderato e varrà quel che chiederà. Sarà un sogno che dopo ne richiederà subito un altro. Questo è certo.
Perché ora scrivo tutte
queste cose? Semplicemente perché mi passano per la testa: la ricerca
non è ancora finita. E non si sta parlando solo di montagna e
alpinismo.
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